Meglio pubblicizzarsi su Facebook o AdWords per un fotografo?

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La scelta della piattaforma sulla quale promuoversi non è mai una scelta facile, questo perché ognuna ha una sua utilità, un suo target di utenti e richiede un budget dedicato per essere utilizzata, oltre che tempo e competenze per essere configurata in maniera che porti un risultato tangibile.

Questo non toglie che sia un metodo estremamente efficace per far crescere un business e per questo sono così utilizzate.

Perché un fotografo dovrebbe usare pubblicità a pagamento

È una domanda che sento spesso fare, si può investire il proprio tempo nella creazione di una pagina social, nel tentativo di far crescere i propri follower, perché spendere soldi e tempo acquistando pubblicità a pagamento che magari non porterà nemmeno risultato?

La domanda è lecita e la risposta è scontata: il traffico a pagamento è estremamente efficace (se fatto bene), ma al contempo altrettanto effimero.

Cerco di spiegarmi meglio.

Quando paghiamo per raggiungere i nostri utenti, le società che ci vendono il traffico ci danno a disposizione dei pannelli di controllo che, se configurati a dovere, ci permettono di raggiungere esattamente l’utente interessato a quello che facciamo. Ma, nel momento stesso in cui smettiamo di pagare, ci verranno chiusi i “rubinetti” e non avremo più nemmeno un cliente.

Se hai letto altri miei articoli sai quanto secondo me sia importante diversificare i punti di contatto con i nostri utenti, basare tutto il nostro business sulla SEO (ovvero essere trovati tramite un motore di ricerca) oppure tramite passaparola, non sono solide basi sulle quali costruire le fondamenta della nostra attività.

Presa singolarmente nemmeno la pubblicità a pagamento lo è, ma è sicuramente uno dei metodi più sicuri: finché paghi hai traffico. A differenza dei metodi di acquisizione clienti detti “organici” (ovvero che non paghiamo, anche se non è propriamente così…) che oggi ci sono, domani chissà.

In uno dei miei ultimi articoli “Perdere un impero in un giorno. Una storia che può servirti per crescere” ho proprio parlato di un ragazzino che aveva basato tutta la sua fortuna su un singolo canale, rimanendo con un pugno di mosche.

A parte questo, cosa altrettanto importante, il traffico è filtrato sulle tue richieste e non sono persone prese a caso, questo vuol dire poter parlare ad un pubblico potenzialmente interessato e di conseguenza più reattivo.

Domanda Consapevole e Domanda Latente

Dal punto di vista teorico, se comprendi la differenza fra queste due modalità di lavoro, hai praticamente capito il 90% di quello che c’è da sapere su qualsiasi piattaforma di pubblicità (o Advertising se vogliamo usare un inglesismo) esistente o che sia mai esistita.

La domanda consapevole è una necessità, o meglio, un problema, che l’utente sa di avere e che si prodiga in maniera attiva di risolvere. Il Re indiscusso della pubblicità in questo caso è Google, anche se player come Amazon stanno diventando interessanti concorrenti.

Pensaci bene, quando non sai qualcosa dove vai a cercarla? Apri Google digiti la tua domanda e aspetti che ti venga fornita la risposta più pertinente, che potrebbe venire da Wikipedia, come da Aranzulla o da qualche blog o e-commerce di settore.

Amazon in tal senso si è costruito una solida reputazione come il posto dove acquistare qualsiasi cosa in sicurezza, questo vuol dire che non importa quale sia il prodotto che cerchi, il primo posto dove andrai a cercarlo è probabilmente Amazon.

Quando parliamo di domanda latente le cose si fanno più complesse, in questo caso la piattaforme di riferimento è Facebook e la difficoltà sta nel trovare quel target di utenti che sono interessati al tuo prodotto ma ancora non lo sanno.

Cerco di farti un esempio terra-terra, se sei un fotografo new born, specializzato quindi nella fotografia di bambini appena nati, potresti acquistare pubblicità su Facebook facendola vedere alle neo-mamme interessate ad argomenti come l’allattamento.

In questo caso loro non stanno cercando il tuo servizio e magari non gli sarebbe mai nemmeno venuto in mente di far fotografare loro figlio da un fotografo, ma vedendo la tua pubblicità potrebbero interessarsi e contattarti per chiedere maggiori informazioni.

Come puoi ben comprendere entrambe le tipologie sono interessanti dal punto di vista teorico, ma non sempre sono entrambe percorribili dal punto di vista pratico.

Google ADS per il fotografo

Quando parliamo di domanda consapevole, Google è a tutti gli effetti il Re indiscusso. Nonostante siano diversi i competitor che si stanno affacciando in questo ambito, è evidente che non esista una vera alternativa al servizio di Mountain View.

Qualunque sia la tua domanda, è qui che cercherai la risposta, in maniera conscia, ovvero cercando direttamente sul motore di ricerca, o inconscia, ovvero digitando nella barra URL del tuo browser preferito che probabilmente ha Google come motore ci ricerca preferito.

Ci sono alcune alternative, ma in Italia hanno una base utenti praticamente inesistente, parlo di Bing (motore di ricerca di Microsoft, mai decollato), DuckDuckGo (famoso per la sua attenzione alla privacy degli utenti) e Yahoo.

Fuori dai confini italiani possiamo trovare altri due giganti: Baidu, leader nel mercato cinese e Yandex per il mercato russo.

In pratica, se devi investire, il mio consiglio è quello di utilizzare il 90% del tuo budget su Google ed il rimanente 10% su Bing, che può comunque regalarti qualche soddisfazione. Se non hai tempo/voglia/budget per gestire due piattaforme, allora vai dritto su Google senza esitare.

Facebook ADV per il fotografo

Facebook è probabilmente la regina delle pubblicità basate sulla domanda consapevole, ha talmente tanti utenti attivi e talmente tante informazioni su di loro, che se utilizzata in maniera corretta ti permetterà di ottenere ottimi risultati.

Ha però bisogno di essere “allenata”, per capire al meglio quali utenti potrebbero essere interessati al tuo lavoro, proprio per questo normalmente le campagne pubblicitarie devono avere una durata minima di tre mesi, così da dargli modo di raccogliere più dati possibili sui tuoi utenti.

Sia per la parte di configurazione che di allenamento, che può avvenire in diversi modi, bisogna sapere cosa si sta facendo impostando obiettivi e garantendo un budget sufficiente per farla rodare, per questo ci sono delle figure professionali che si occupano proprio di questo.

Un consiglio? Se ti rivolgi ad un professionista cerca di appurare prima che risultati ha avuto e che budget mensili tratta, ci sono un sacco di “scappati di casa” che cercano di improvvisarsi advertiser e ti assicuro che non è così semplice.

In particolare diffida da chi ha prezzi eccessivamente bassi, normalmente viene richiesto un canone mensile che può variare da un minimo di € 200,00/mese in su, dipende anche dal budget che vuoi investire.

Altre piattaforme di advertising per il fotografo

Altre piattaforme interessanti su cui puntare sono Instagram (sempre di proprietà di Facebook), LinkedIn, YouTube, Pinterest e, se il tuo target sono ragazzi dai 15 ai 25 anni, TikTok.

Non sono sicuramente le uniche, ma sono quelle più gettonate, con più documentazione se hai bisogno di informarti e che ti possono portare risultati tangibili nel breve e medio termine.

Detto questo cerchiamo di scendere un po’ più nei particolari.

Instagram non penso abbia bisogno di presentazioni, negli ultimi anni la fascia di età si è sempre più alzata, portandola ad essere la piattaforma preferita nella fascia 25-35 (fonte: statista.com), a causa della concorrenza e delle attuali dinamiche è molto complesso crescere come numeri, ma permette di sviluppare un primo “front-end”, ovvero un primo punto di contatto esterno, in cui presentare il tuo brand/personal brand.

Nell’ambito aziendale LinkedIn è la piattaforma di riferimento, purtroppo la vedo utilizzare ancora molto male, il fatto che abbia un taglio più “corporate” non vuole dire che bisogna essere estremamente ingessati o formali nel porsi e richiede comunque che vengano prodotti contenuti interessanti.

Attualmente, rispetto ai suoi diretti concorrenti, predilige gli articoli e lo scambio di file in formato pdf piuttosto che i video, che vengono invece messi in secondo piano (sto ovviamente parlando di traffico organico).

Per quanto riguarda i costi di advertising è invece sensibilmente più costosa rispetto a Facebook/Instagram e le sue capacità di targettizzazione sono più limitate e meno precise, c’è però da dire che, grazie all’ambiente estremamente verticale, è possibile ottenere degli ottimi risultati.

Su TikTok purtroppo non posso dirti molto, essendo relativamente acerba e non avendo avuto esperienze dirette (se ne avrò sarà mia premura scriverci un articolo ovviamente), mentre per quanto riguarda Pinterest è una piattaforma estremamente sottovalutata, basata sulla ricerca per immagine, che può portare soddisfazioni in ambiti come la fotografia di arredi e di matrimonio.

E YouTube? Uno dei maggiori social network a livello globale

Non me lo sono dimenticato, ma è un canale molto complesso che merita un articolo separato, che verrà pubblicato il prossimo mese 😉.

Corso di advertising per il fotografo professionista

Il mio consiglio è sempre e comunque quello di affidarsi ad un professionista dell’advertising, queste piattaforme sono in continua evoluzione ed è molto complesso stare appresso ad ogni cambiamento.

Una strategia che oggi è efficace, domani potrebbe non esserlo, e renderebbe il tuo investimento di tempo e denaro inutile.

Detto questo, se indirizzato nella giusta maniera, puoi comunque ambire a gestire in autonomia delle piccole campagne con budget inferiori ai 500euro mensili, in questo caso il mio consiglio è quello di informarti e formarti a dovere.

Sappiamo entrambi che questo non è il tuo lavoro e che hai bisogno di una guida semplice e chiara da seguire, se vuoi sperimentare un percorso strutturato per aiutarti a promuoverti online allora non puoi perderti la mia community FotoHero, all’interno trovi tutto quello che può servire ad un fotografo professionista per sviluppare la sua attività, inclusi dei corsi strutturati appositamente per i non addetti ai lavori.

Dacci un occhio, sono sicuro non te ne pentirai.

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In conclusione

Abbiamo visto le principali piattaforme di ADV e cercato di capire quale di queste utilizzare, a tal proposito ci sono due correnti di pensiero:

  • Produci un contenuto e lo pubblichi su tutte le piattaforme, con lievi modifiche;
  • Produci un contenuti originale per ogni piattaforma.

Inutile dirti che il secondo metodo è il più efficace ed il più complesso da attuare, mentre il primo metodo è più veloce ma meno efficace.

In un mondo ideale, con tempo e budget illimitati ti direi senza dubbio di optare per la prima strada, ma dato che ognuno di noi ha dei limiti, può darsi che per te non sia praticabile, in questo caso concentrati principalmente su una piattaforma e cerca di crescere su quella, prendi i contenuti già prodotti e rimaneggiali cambiando formato e/o “tone of voice” così che siano riciclabili anche in altri lidi e analizza i risultati, in modo da capire se lo sforzo vale i risultati che otterrai.

Da qui potrai muoverti.

Dubbi? Perplessità? Scrivi all’interno della community FotoHero, così che un esperto possa aiutarti nel migliore dei modi!

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Roberto Tarzia

Creatore di FotoImprenditore e del blog robertotarzia.com. Nato fotografo, cresciuto informatico, inizio a pensare che morirò sul web?! Aiuto fotografi e professionisti dell'immagine a sviluppare il loro business online.