Vorrei analizzare con te il fenomeno dei matrimoni e come questi siano drasticamente diminuiti negli ultimi anni, causando una naturale diminuzione delle richieste di servizi matrimoniali. In verità il problema non è tanto la diminuzione dei matrimoni in sè, ma l’aumento delle aspettative da parte degli sposi.
C’è infatti la convinzione, totalmente sbagliata, che sposandosi di meno è normale ci siano meno richieste, dopotutto questo ragionamento ha una sua logica, ma se guardassi più in dettaglio questi dati ti accorgeresti che nell’ultimo decennio c’è stata una flessione del 17,4% (periodo di riferimento 2006 – 2016, fonte SKY TG 24), dati alla mano vuol dire che se nel 2006 facevi 10 matrimoni, oggi dovresti farne grossomodo 8. Ma scommetto che non è così e che negli ultimi anni il numero di matrimoni si è almeno dimezzato.
Come ti spieghi questo? Io ho una risposta, basata su qualche analisi ed un minimo di ricerca.
Anni fa era naturale chiedere del “fotografo di paese”, ovvero quella autorità, se così vogliamo definirla, da cui si andavano a sviluppare i rullini delle vacanze e che seguiva più o meno tutte le manifestazioni di paese, dai battesimi alla marcia degli Alpini.
Ma oggi non è più così.
Premessa: c’è sposo e sposo
È importante fare una premessa iniziale, non tutti gli sposi sono uguali e generalizzare può risultare errato, troverai sempre la coppia che vuole “giusto quattro scatti per avere il ricordo”, oppure “mi basta avere il file delle foto, non mi interessa nemmeno che le elabori o stampi”.
Queste coppie, a mio avviso, non hanno bisogno di un fotografo, ma di un amico o parente che abbia voglia di fare qualche scatto di ricordo con il cellulare, la tua figura in questi casi è totalmente superflua, in quanto non cercano un professionista e nemmeno foto di qualità, vogliono solo spendere il meno possibile.
Lottare in questa categoria vuol dire uscire per pochi spiccioli e denigrare totalmente il tuo lavoro.
Certo, se sei alla “canna del gas” 400 euro (o meno) possono fare comodo, per pagare affitto, bollette ed arrivare a fine mese, ma il prezzo che paghi è quello di essere considerato un “fotografo di serie B” quello che costa poco e da cui si va se non si hanno esigenze. Sei sicuro che sia quello che vuoi?
Il mio parere è che questi servizi si debbano totalmente eliminare, sacrificare l’uovo di oggi per la gallina di domani.
Puoi non essere d’accordo con quello che sto scrivendo, ma la mia battaglia è quella di ridare valore alla categoria, e non è svendendosi che si ottengono risultati interessanti, per questo tutti i miei articoli ed il percorso FotoHero sono scritti e realizzati appositamente per chi vuole essere riconosciuto (e pagato) come un fotografo professionista e non come un amatore.
Dove cercano il fotografo gli sposi?
Ovviamente non si accontentano più del primo fotografo disponibile e cercano il fotografo giusto principalmente in tre modi:
- Tramite passaparola, da amici e coppie che si sono sposate da poco;
- Tramite internet;
- Nelle fiere dedicate.
Mentre nel primo caso il lavoro che puoi fare è limitato, in quanto non puoi controllare e misurare i risultati delle conversazioni dei tuoi clienti passati, nel secondo caso puoi lavorare per fare in modo di essere trovato e scelto, o quantomeno essere preso in considerazione.
Essere presente in Google e nei principali motori di ricerca e portali per coppie sicuramente aiuta, ti dà modo di di avere una tua vetrina (condivisa con altri fotografi ovviamente) e di avere di conseguenza una discreta visibilità.
Ma attenzione: è tutto fuorché facile sapersi posizionare in internet ed essere trovato, bisogna lavorare e produrre non solo fotografie ma anche testi, in quanto essere in grado di spiegare il proprio lavoro ed il proprio personal brand passa inersoabilmente anche dalle parole.
Infine ci sono le fiere di settore, la classica “fiera degli sposi”, che riunisce decine di professionisti (fotografi, ma anche ristoratori, parrucchieri, negozi di abbigliamento e agenzie viaggi) in un unico luogo così da facilitare la vita agli sposi che trovano tutto in un unico posto. Questo da un lato ti permette di avere visibilità, ma dall’altro lato limita la possibilità di attenzione su di te, in quanto è tutto concentrato e difficilmente potrai distinguerti in maniera efficace.
Resta il fatto che tutti questi metodi sono efficaci, chi più chi meno, ma se devi pensare nel medio e lungo termine, internet è (e rimane) la tecnologia migliore e più efficiente e probabilmente il mezzo più efficace e che dà i migliori risultati.
Il risvolto della medaglia?
Richiede un investimento di tempo ed un impegno continuativo non indifferente, che non non tutti sono in grado di dedicare.
Non serve solo la tecnica
Diciamoci la verità, per anni abbiamo dormito tutti sugli allori, aprivamo la saracinesca dell’attività ed i clienti entravano da soli, senza pubblicità, senza offerte, senza dover fare praticamente nulla. Il tuo lavoro era scattare le foto. Punto. I clienti etravano, per abitudine o passa parola.
Adesso che però il mercato è cambiato, è maturato come in moltissimi altri settore, ci sono solo due soluzioni: evolversi o chiudere.
Bisogna capire che essere fotografo vuol dire essere imprenditore di te stesso, non devi semplicemente saper scattare fotografie, o belle fotografie; con i mezzi che ci sono oggi a disposizione qualsiasi celebro leso con un cellulare potrebbe scattare delle foto che per la massa sarebbero più che discrete, addirittura belle.
Bisogna capire che un fotografo deve essere in grado di fare tutto quello che è necessario per rendere la sua attività fruttuosa, dallo scattare le foto (ovviamente) all’essere in grado di promuoversi in internet, capire cosa fare e cosa NON fare per essere cercato e trovato dalle persone.
Per essere prima di tutto preso in considerazione e poi scelto.
Veniamo da un Armageddon
Il settore ha vissuto negli ultimi 10 anni quello che normalmente dovrebbe succedere in 100. Solo il passaggio dall’analogico al digitale ha messo KO migliaia di attività che non sono state in grado di aggiornarsi, alcuni non avevano mai acceso un computer e si sono trovati costretti ad imparare ad usarne uno. Inutile dire che i più fortunati hanno resistito il tempo di andare in pensione.
Lo studio della mia famiglia ha avuto la fortuna che mio padre è sempre stato un appassionato di nuove tecnologie, in tempi non sospetti già lavorava al computer e faceva i primi esperimenti con quello che allora era poco più che un giochino: Photoshop. Oggi standard di mercato a livello mondiale.
Abbiamo visto evolvere i gusti degli utenti, a volte in meglio, a volte in peggio. Dalle semplici richieste delle foto in bianco e nero piuttosto che a colori o seppia (i più esperti potevano addirittura scegliere carta lucida o opaca), a richieste talvolta mistiche, come togliere persone, cose ed oggetti dall’inquadratura.
Che diavolo, un mese fa ho sentito una sposa chiedere che venisse tolta da tutte le fotografie la sorella dello sposo perché non esattamente ben accetta (mi raccomando, non dirlo prima di aver scattato l’intero matrimonio…).
Mi ricordo che il lunedì spesso saltavo scuola per accompagnare mio padre a Milano, ad uno dei più grossi centri dedicati alla fotografia, dove potevi acquistare gli acidi per lo sviluppo e toccare con mano l’attrezzatura professionale che era altrimenti impossibile da trovare.
Oggi quel centro è chiuso, non esiste più, non è stato in grado di differenziarsi rispetto all’offerta di internet ed Amazon.
Sono aperte le iscrizioni alla LISTA DI ATTESA per FotoHero, la prima community dedicata esclusivamente a fotografi PROFESSIONISTI.
Un luogo dove NON IMPARI A FOTOGRAFARE, ma ad ottenere più clienti, creare il tuo personal brand e migliorare il tuo posizionamento online.
Stai per assistere al lancio di qualcosa di mai visto! Vuoi scoprire di cosa si tratta?
Lascia qua i tuoi contatti ed appena lanceremo sarai il primo a saperlo!
In conclusione
Sono i matrimoni il vero problema? Non lo sono, il vero problema è essere in grado di aggiornarsi non solo a livello tecnico ma anche a livello imprenditoriale, il mercato è cambiato, tutto è cambiato e non puoi pretendere di far funzionare la tua attività come una volta.
Forse non è giusto ma è la realtà e bisogna adeguarsi, per non fare la fine di Blockbuster e della Kodak che hanno capito che il mercato stava cambiando quando ormai era troppo tardi.
La soluzione? Studiare, studiare, studiare, non c’è altro da poter fare in questi casi. Nel mio piccolo ho creato la community di fotografi professionisti FotoHero, se vuoi puoi darci un’occhiata e scoprire la mia idea di fotografo professionista.
Altrimenti dai un occhio agli altri articoli qui sul blog, possono realmente darti una mano a migliorare e non cadere nel baratro.